LA CARNE POMARICANA
Scoprire la bellezza di Pomarico in tutte le sue espressioni, significa anche assaporare la famosa carne del posto cotta nei forni a legna. Camminando lungo le vie del borgo, infatti, è facile imbattersi in macellerie e botteghe dove degustare bistecche oppure salsicce di vitello e maiale cotte sul momento, come anche i famosi gnummariedd, involtini a base di interiora di agnello o capretto. Il nome sembra derivare dal latino glomus, vale a dire gomitoletto: questi involtini vengono preparati con le frattaglie dell’animale (fegato e polmone) legate all’interno del loro stesso budello. Pare che la loro diffusione risalga storicamente al periodo dei latifondisti: la carne macellata, non essendo alla portata dei ceti meno abbienti, era riservata ai ricchi proprietari terrieri, mentre ai più poveri non rimanevano che le interiora, comunemente considerate materiale di scarto. Per questa ragione, gli gnummariedd vengono comunemente associati alla tradizione contadina.
Quella di mangiare la carne arrosto è una tradizione gastronomica legata a gran parte dell’Italia meridionale, ma in piccoli borghi come quello di Pomarico può assumere le caratteristiche di una fede ben radicata nei suoi abitanti. Non a caso, in estate, a Pomarico si celebra “Lo spiedo d’oro”, una sagra con radici lontane che celebra questa usanza.